La partecipazione scolastica alle commemorazioni pubbliche nazionali è sempre
un segnale positivo, per gli alunni prima di tutto e poi anche per la
cittadinanza. La mattina del 4 novembre gli studenti dell’Istituto Comprensivo
di Montalto di Castro e Pescia Romana si sono recati con i rispettivi
insegnanti e la Dirigente scolastica presso i luoghi simbolici della
commemorazione.
È un rituale che accomuna moltissimi comuni
italiani in questa giornata di
novembre, una festa che mette insieme la celebrazione dell’Unità Nazionale, la
festa delle Forze Armate e la commemorazione dei caduti di tutte le guerre.È un rituale che accomuna moltissimi comuni
Il sindaco Caci, i rappresentanti
dell’Amministrazione e delle forze dell’ordine, insieme a un deputato della
Repubblica, l’On. Battilocchio, hanno incontrato cittadinanza e studenti prima
a Pescia Romana e poi a Montalto per un bel momento di condivisione di valori e
di memoria patria. L’Istituto Comprensivo partecipa sempre a questo evento con
una folta presenza di alunni, una scelta legata al convincimento che
l’educazione alla cittadinanza passi anche attraverso momenti di condivisione pubblica,
in cui la storia patria, la bandiera e l’inno nazionali, i monumenti e lo
studio sui libri di scuola si incontrano in modo proficuo.
È vero. I ragazzi spesso vedono
solo il lato “ottimale” di queste cerimonie, ovvero un’ora di lezione mancata.
È ancora vero, qualche voce scettica vede la presenza degli studenti alle
commemorazioni come scelta “decorativa e di numero” per riempire spazi nei
quali la partecipazione cittadina langue.
È pur vero che, almeno per ora,
siamo lontani dall’attivare corsi di “educazione cinica” (per citare il
calembour di un noto giornalista italiano, Roberto Gervaso), e siamo convinti
che questa ricorrenza del 4 novembre sia utile, dal punto di vista civico,
tanto agli studenti quanto ai cittadini.
Gli alunni, almeno quelli più
grandi, cominciano a parlare di questa celebrazione prima del 4 novembre, in
classe con i loro insegnanti, per definire cosa è questa festa, come è nata, da
dove viene l’unità nazionale e dove va, che cosa si intende per senso di
appartenenza, cosa è la dedizione al servizio da parte delle forze armate,
tutte e in diversi momenti della nostra storia. Chi ha perso la vita nella
Grande Guerra, o in una missione di pace, o nella lotta alla mafia lo ha fatto
dentro un servizio al Paese che non lascia indifferente nessuno studente, anche
il più distratto.
E anche il più distratto dei cittadini forse guarda con sorriso, più
sincero che cinico, le file di bambini con la bandierina italiana in mano, o
gli studenti che, con una coccardina appuntata sul giacchetto, leggono davanti
al pubblico, al sindaco, alla preside e agli insegnanti pensieri propri su quel
momento che stanno vivendo. E se sono riflessioni prese a prestito dalla
letteratura, ancora meglio, saranno parole classiche rivestite di nuova voce.
Uno di quei momenti in cui l’espressione “Viva l’Italia!” la senti dire a grandi e piccoli, e fuori da un campo da calcio. Per una volta lasciamo stare la retorica, e guardiamo un po’ più in alto.
Prof. Alberto Puri
(Docente di Lettere I.C. Montalto di Castro)
Uno di quei momenti in cui l’espressione “Viva l’Italia!” la senti dire a grandi e piccoli, e fuori da un campo da calcio. Per una volta lasciamo stare la retorica, e guardiamo un po’ più in alto.
Prof. Alberto Puri
(Docente di Lettere I.C. Montalto di Castro)
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