Un testo per riflettere sulla femminilità messa a confronto con una
grande prova
Il ginecologo, professore e
oncologo Guido Mariani presenterà il suo libro “Più rosa che celeste” sabato 8 dicembre 2019 alle 18 nella galleria di Teatro Caffeina.
L’ingresso è libero per tutti.
“Più rosa che celeste”, il
libro
Trattasi di un saggio sulla
"femminilità" nei suoi molteplici aspetti. Una precisa convinzione mi
ha sorretto nel faticoso completamento dell'opera: non si può avere l'ardire di
interpretare il vissuto affettivo della donna se non si conoscono sino in fondo
i meccani-smi e le funzioni del suo corpo. I momenti salienti dell'esistenza
femminile (la pubertà, la sessualità, il piacere sessuale, la gravi-danza, la
menopausa ecc..), vengono analizzati dal punto di vista del più fidato
complice
della don-na: il ginecologo.
Partendo da rigorose basi
scientifiche, argomenti tabù e luoghi comuni sono presentati nel loro va-lore
reale per mezzo di una prosa semplice e facilmente comprensibile. Il volume si
pone l'obiettivo di divulgare le peculiarità dell'esistenza femminile
riconducendo complessi argomenti di scienza a nozioni facilmente fruibili, sia
per cultura personale sia per educazione sessuale. Solo sviscerando le
connessioni mentali ed ormonali delle varie fasi e periodi della donna è
possi-bile avere le idee chiare sui perché dell'esistenza femminile. Si pensi
allo stupore della fanciulla al presentarsi del primo ciclo mestruale...
Valutando il vissuto femminile non è stato possibile escludere considerazioni
sulla mascolinità. Ecco, quindi che, tra esaltanti vorticosità e angosciosi
dubbi, galleggia e vacilla lo striscione della meta finale: l'orgasmo. Ovvero
il piacere sessuale. Il più potente dei piaceri, quello sessuale, è fatto
episodico ed è dedicato all'obiettivo di maggiore importanza: la sopravvivenza
della specie.
Gli altri più modesti piaceri,
di quotidiana percezione, sono destinati ad un impegno meno rilevante: il
mantenimento in vita dell'individuo. Fino alla seconda metà del secolo scorso
la speculazione economica del sesso era stata una faccenda limitata ad
iniziative personali, o al massimo si reggeva su organizzazioni artigianali
varia-mente specializzate: dalle eleganti "maîtresse" fino al più
losco dei "papponi" di periferia. La grande novità nello sfruttamento
del sesso l'hanno realizzata i padroni dell'informazione. Hanno scoperto che
con il sesso si possono fare soldi anche senza venderlo materialmente.
Nell'attuale momento storico
la forte spinta dello sfruttamento industriale del sesso si mescola con le
idealità di liberazione della donna e questo crea un'inestricabile confusione
di pertinenze e a-spettative. I concetti ed i valori della funzione sessuale,
che ci vengono proposti in ogni momento della giornata, spesso non hanno più
nulla in comune con i naturali meccanismi originari. Siamo in pieno
`sessualismo'.
Per informazioni
338 67 65 100 ( Tommaso )
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