Cellere E
Montalto Di Castro : Arrestati Due Imprenditori E Interdetto Un Terzo Per
Sfruttamento Del Lavoro; Operazione Condotta Dai Carabinieri
Ispettorato Del Lavoro Unitamente All’ Arma Territoriale Competente
All’alba di
ieri mattina 25 aprile 2020, nei tre comuni viterbesi di Montalto di
Castro, Cellere e Canino, i Carabinieri del Comando per la Tutela del
Lavoro e della Stazione di Montalto di Castro, su disposizione del Giudice
per le Indagini Preliminari Dott. Giuseppe
Coniglio del Tribunale di Civitavecchia, hanno eseguito un’ordinanza
di applicazione di misure cautelari nei confronti di tre soggetti ritenuti
responsabili, a vario titolo, di
intermediazione illecita e sfruttamento
del lavoro ai danni di numerosi braccianti agricoli.
Per i
titolari di due distinte aziende con sede nell’agro del Comune di Montaldo
di Castro, sono scattati gli arresti domiciliari, mentre ad una terza
persona coinvolta nella gestione degli operai, i militari hanno notificato
la misura cautelare del divieto temporaneo di esercitare l’attività di
impresa.
Secondo la
ricostruzione degli inquirenti, basata su attività tecniche e numerosi
servizi di osservazione e pedinamento svolti durante tutta la stagione
agricola del 2019, la strategia degli indagati era pressoché collaudata:
il titolare di un’azienda, di nazionalità rumena, reclutava persone
indigenti alla ricerca di mezzi di sostentamento, mentre il titolare e
l’amministratrice della seconda ditta, sfruttandone lo stato di bisogno,
le impiegava anche per 12 ore al giorno, in precarie condizioni igieniche
e di sicurezza, corrispondendo una paga nettamente inferiore a quella
stabilita dai contratti collettivi nazionali del lavoro.
Trenta, in
totale, le vittime del sistema appena descritto, 26 di origine rumena (di
cui 16 impiegati in nero) ed altri 4 marocchini, irregolari sul territorio
nazionale. Durante le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore
Dott.ssa Allegra Migliorini, i
Carabinieri hanno accertato financo episodi di intimidazioni e minacce ai
danni dei lavoratori, al fine di costringerli a tollerare le gravissime
condizioni del loro impiego e soprattutto a non denunciare.
L’odierna
operazione conferma i risultati dell’articolata strategia di contrasto al
caporalato dispiegata in modo sistematico e continuo su tutto il
territorio nazionale dal Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro in
piena sinergia con l’Arma territoriale.

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