Già il titolo, “Trent’anni da fagiano prima del
lampione”, lascia interdetto il lettore, ma leggendo il libro se ne scopre il
significato.
“Il termine fagiano – spiega Ivan Guaragno – lo
usavamo fra amici, in maniera amorevole, quando, da giovani, scherzando
facevamo delle sciocchezze. Il mio è stato un modo ironico di vivere la vita,
ma come il Fagiano, che quando lotta per il suo ideale lo fa fino alla morte,
anche io, se dovevo fare qualcosa sapevo dedicarmici seriamente. Ho vissuto
così per trent’anni, saltando di qua e di là senza dare un senso alla mia vita.
Poi, una sera, sotto a un lampione, è accaduta una cosa che ha cambiato
decisamente tutto il mio modo di essere. Lì ho iniziato a riflettere su chi ero
veramente, cosa avevo costruito oltre alla carriera lavorativa, su cosa mi
aspettavo dal mio futuro, dalla mia vita e cosa mi avrebbe reso felice.
Lavoro come agente di commercio, sono sposato con Elisa, ho due bambini Daniel e Gabriel, che per fortuna somigliano a lei. Il fatto che mi ha spinto a scrivere il libro, è stato quando mio figlio Gabriel, il più grande, è stato convocato d'urgenza in ospedale per un sospetto tumore alla testa, che fortunatamente è risultato essere il "morbo di Drusen". Mio figlio era salvo. Questa esperienza veloce ma terribile, mi ha aperto nuove prospettive. Ho sentito il bisogno di dire grazie a qualcuno e di metterlo nero su bianco.
È un libro equilibrato – dice Ivan – fra ironia e
divertimento, a tratti profondo e commovente. È la narrazione di una vita vera,
e come tale, più cresce la scrittura e più il libro si fa maturo. L’ho scritto
di notte, per non togliere tempo alla famiglia, e ci sono voluti tre anni di
lavoro.”
L’incasso della vendita è devoluto interamente
all’associazione Edoardo Marcangeli “A casa di Edo”, sodalizio che assiste i
bambini malati di leucemia e tumore e le loro famiglie. Chi acquista il libro,
concorre attivamente a questo progetto così importante.
“Mi ha colpito quello che fanno e ho deciso di
aiutarli – prosegue Ivan - li ho chiamati, ho conosciuto i genitori di Edoardo,
è stato un incontro commovente che ha segnato questo mio nuovo percorso. Il
libro è dedicato a un mio grande amico, anche lui purtroppo, nato al cielo per
colpa di una leucemia a soli 19 anni, Alessio Tosello di Viterbo, una persona
meravigliosa.
Bisogna fare del bene, sempre – conclude Ivan Guaragno
- soprattutto ai bambini che hanno bisogno di sorridere.”
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